ENDOMETRIOSI E STATI DEPRESSIVI
Nella sfera delle difficoltà che si possono presentare a livello emotivo connesse alla malattia ma anche talvolta all’utilizzo di determinate terapie ormonali troviamo gli stati depressivi.
Quello che la donna riscontra in questi casi è un tono dell’umore che risulta caratterizzato da emozioni di sconforto, disperazione, paura e profonda tristezza. Tali emozioni appaiono come estremamente difficili da gestire o controllare in maniera autonoma.
Esse sembrano arrivare in maniera improvvisa e senza un apparente motivo esterno o pensiero interiore capace di provocarle.
Gli stati e le emozioni che si rivolgono verso il versante depressivo posso essere i seguenti:
- Visione negativa della propria persona (del proprio corpo e della propria mente)
- Sensazione di perdita o mancanza di forze ed energie
- Diminuzione di interesse o piacere verso qualunque tipo di attività o esperienza
- Visione negativa del mondo
- Diminuita capacità di pensare o concentrarsi
- Presenza di sentimenti di autosvalutazione o colpa immotivati ed eccessivi
- Visione negativa del proprio futuro
- Agitazione o rallentamento psicomotorio
- Difficoltà connesse al sonno
In particolare nei momenti in cui le emozioni di sconforto prendono il sopravvento, è facile che la donna possa sentirsi abbattuta e tendere a vedere qualunque cosa in senso totalmente negativo (indipendentemente dalla realtà esterna).
Purtroppo la perdita dello stato di salute e la presenza di sintomi più o meno cronici rendono più sensibili alle situazioni e agli eventi esterni provocando stati emotivi di questo tipo e di difficile gestione.
Inoltre, anche alcuni ormoni assunti come terapia per porre rimedio alla malattia possono influire sul tono dell’umore, andando ad accentuare eventuali sentimenti e stati di sconforto già presenti in precedenza.
Il sostegno psicologico diventa davvero importante ai primi segnali di un umore tendente a stati depressivi di questo tipo per aiutare la donna a prevenire un peggioramento dello stato di salute mentale e insegnarle ad affrontare e gestire le emozioni in un percorso generale di accettazione della malattia.
Sottolineiamo che in questo articolo ci riferiamo a stati che tendono alla sfera depressiva e non a diagnosi di depressione vera e propria che implicherebbe sintomi più specifici, gravi e persistenti nel corso del tempo.